Inside Love Love Inside
Inside Love Love Inside
21 settembre 2017 / 5 novembre 2017 STORICO GIARDINO GARZONI Pescia (Pistoia) / Italia
Un incontro con il pittore, grafico e scultore Antonio Nocera aprirà alle 17.30 di giovedì 21 settembre la manifestazione con cui la Fondazione Nazionale Carlo Collodi celebra la donazione di opere di Nocera dedicate a Pinocchio, e insieme l’inaugurazione della sua mostra di scultura “Inside Love / Love Inside” nel parterre dello Storico Giardino Garzoni a Collodi (Pistoia). L’incontro con l’artista, che si terrà nella Sala del Grillo nell’Osteria del Gambero Rosso, sarà introdotto dal Presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi. Seguiranno l’inaugurazione delle opere donate alla Fondazione e allestite nel Parco, e a conclusione quella della mostra temporanea (21 settembre – 5 novembre 2017) nel Giardino Garzoni. Per Antonio Nocera Pinocchio è uno dei temi centrali, a cui finora ha dedicato varie opere singole e tre libri d’artista. Nocera torna oggi in veste “ufficiale” a Collodi dopo la ricca Antologica del 2002 che riscosse straordinario successo nel Museo del Parco di Pinocchio. Da allora, il pittore, grafico e scultore ha mantenuto uno stretto legame con le terre di Pinocchio e con la Fondazione Nazionale Carlo Collodi, con la quale ha collaborato in molte occasioni. La più recente, nel 2015 per il suo terzo libro d’artista dedicato a Pinocchio, un’edizione preziosa fatta di carte a mano e stampata al torchio, racchiusa in una valigia da emigrante, a simboleggiare come Pinocchio faccia parte del bagaglio di tutti noi. Un volume di cui il Presidente della Fondazione Collodi e l’artista hanno donato al Santo Padre papa Francesco un esemplare, durante un’udienza nell’estate 2016. Oggi questo legame viene coronato dalla donazione di alcune opere, tra cui una scultura, dedicate a Pinocchio e provenienti dall’archivio dell’artista, e da una mostra – ancora di sculture – dal titolo “Inside Love / Love Inside” nel parterre dello Storico Giardino Garzoni, dove rimarrà esposta fino al 5 novembre 2017. L’evento dedicato ad Antonio Nocera e alle sue opere per Collodi si aprirà alle 17.30 nella Sala del Grillo, al piano terra dell’Osteria del Gambero Rosso: l’intervento dell’artista sarà introdotto dal Presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Pier Francesco Bernacchi, dal Vicepresidente Umberto Margiotta e dalla Segretario Generale Paola Lorenzini; a seguire, si passerà ad inauguare le opere dedicate a Pinocchio nella loro nuova collocazione all’interno del Parco di Pinocchio, e infine la mostra nel parterre del Giardino Garzoni.
fonte: gonews.it © Copyright
La mostra
“Tra le fiamme tu scherzi per gioco / O mio core, per farti felice, e t’inganna una vaga beltà. / Cadon mille farfalle nel foco, / e si trova una sola fenice, / che risorge se a morte sen va”. Così recita una famosa cantata di George Friedrich Händel, su testo di Bendetto Pamphilj, ed è un esplicito avvertimento contro i pericoli d’amore. Però musica e parole sembrano voler andare in due direzioni divergenti: volare come farfalle nel fuoco d’amore è dolce, la tentazione dell’estasi prevale sul timore delle fiamme e il cuore desidera osare il temerario volo “con ali che si finge, e in sé non ha”. Le note in sol maggiore di Händel sono lì a tentarci con la loro dulcedo.
Le farfalle che si librano sui volti delle nove muse sono la metafora con cui Antonio Nocera traduce il tema dell’amore per l’arte nella sua composizione Inside Love Love Inside, esposta nello Storico Giardino Garzoni di Pescia, dal 21 settembre al 5 novembre 2017. Come le note della composizione händeliana, le farfalle che si scorgono sui volti delle nove Muse invitano il visitatore al “temerario volo” del cuore e della sapienza delle arti che le Muse rappresentano. Una sapienza che è fatta d’amore e di cui l’amore umano è intessuto: tensione estatica e materia umana e terrena allo stesso tempo.
Una composizione centrale ricoperta di farfalle e uccelli, metà antropomorfa e metà quasi arborea, che ostenta il bronzo di cui è fatta e dunque la terra da cui proviene (le gambe sono quasi due tronchi piantati nel suolo), è circondata dai nove volti di Clio, Euterpe, Thalia, Melpomene, Polimnia, Erato, Urania, Tersicore e Calliope. Alcuni fra questi volti sono brunite, a indicare il mondo terreno a cui appartengono, altri cerulee, con varie intensità, a indicare la prossimità con il cielo a cui tendono nel loro slancio. D’altronde una tradizione mitografica riferisce come le Muse fossero figlie di Gea, la terra, e Urano, il cielo: e non è un caso che l’arte nasca dalla paziente opera della terra, come in questa composizione lo è il bronzo forgiato da Nocera, e al contempo da una tensione verso l’azzurrità (Biagio Marin l’avrebbe chiamato la “biavitae”) della suprema conoscenza. Che è conoscenza d’amore: amore per la vita e la sua materialità, e desiderio dell’ideale, del bello e del buono.
Diversamente dall’amore insidioso e ingannatore di Pamphilj e Händel, la “vaga beltà” delle Muse di Nocera non tradisce il cuore e lo innalza costantemente al cielo della καλοκαγαθίᾱ. Proprio perché legato alla terra e teso alla lontananza della sapienza, l’amore di Nocera è dunque una fiamma che non brucia e non distrugge, bensì sempre rigenera a nuova vita: la vita dell’arte, tramite fra il nostro mondo mutevole e il cielo eterno. Le Muse di Nocera e le loro farfalle ci regalano le ali con cui accedere a quel cielo.